lunedì 31 maggio 2010

La vita è come un libro giallo...




La vita è come un libro giallo non sai come va a finire.

Un giallo che consiglio è "Le perfezioni provvisorie" di Gianrico Carofiglio.
Oltre al giallo con i suoi misteri e mezze verità, c'è anche la vita dell'avvocato e della sua città , il tutto scritto  in un linguaggio moderno, scorrevole, ironico. L'avvocato si trova di fronte a situazioni e personaggi particolari venendo coinvolto emotivamente e scoprendo verità dolorose.

domenica 30 maggio 2010

Ascoltare il suono dell'acqua per rilassarsi

Oggi è domenica prendiamoci del tempo per rilassarci...


Mettetevi comodi, ognuno come preferisce, seduto, sdraiato, in piedi, purchè siate nella vostra posizione ottimale, rilassarsi significa essere sciolti, naturali, non significa restare immobili e inattivi.
Una volta trovata la vostra posizione ascoltate il video qui sotto o se volete potete anche guardarlo così potrete vedere quale colore preferite rispetto ad altri e in base alla scelta capire in quale stato d'animo vi trovate.
Le tecniche rilassanti sono utili per attenuare lo stress, le ansie, per recuperare energia, per trovare un migliore equilibrio peronale, per sviluppare un pensiero positivo, per risvegliare la creatività, per la concentrazione, per la memoria, per migliorare la qualità del sonno, i sogni, per trasformare i problemi in opportunità...
Buon ascolto o buona visione con il suono dell' acqua e i cambiamenti cromatici del paesaggio.


sabato 29 maggio 2010

Una sforbiciata nel mondo dello zodiaco





 Domanda: perchè sono così?
 Risposta: perchè le stelle non solo ci guardano ma... 

Una sforbiciata nel mondo dello zodiaco...
Divisione binaria:
I segni zodiacali si dividono in passivi e attivi yin e yang.
I SEGNI DI TERRA E ACQUA (Toro, vergine,capricorno; pesci, scorpione, cancro) sono passivi, yin, femminile, e hanno una maggiore capacità recettiva, istintiva.
I SEGNI DI FUOCO E ARIA ( Leone, sagittario, ariete; acquario, gemelli, bilancia) sono attivi, yang, maschili, sono proiettati più verso l'azione.

Divisione ternaria:
Questa divisione è un riferimento alla ciclicità delle stagioni.
Ogni stagione ha un suo inizio, un momento culminante e un declino.
Ciascuna stagione contiene tre segni che prendono il nome di cardinale, fisso, mobile.

SEGNI CARDINALI: ARIETE- CANCRO- BILANCIA- CAPRICORNO
SEGNI FISSI:  TORO- LEONE- SCORPIONE- ACQUARIO
SEGNI MOBILI: GEMELLI- VERGINE- SAGITTARIO- PESCI.
(Es. ariete inizio di primavera, cancro inizio dell'estate, bilancia inizio dell'autunno, capricorno inizio dell'inverno )  (Es. toro in mezzo alla primavera, cancro in mezzo all'estate, ecc.ecc.) (Es. gemelli fine della primavera, vergine fine dell'estate, ecc.ecc.)
Questa divisione ci indica come l'uomo si comporta nell'ambiente:
i segni cardinali: inizio di stagione quindi persone attive, intraprendenti, che tendono ad iniziare un'impresa.
i segni fissi: siamo nel mezzo della stagione quindi nella stabilità, persone dotate di equilibrio, fermezza, concentrati su se stessi, poco inclini ai cambiamenti, legati alle tradizioni.
i segni mobili: la stagione sta cambiando siamo alla fine, è perciò l'incostanza, una volontà altalenante, ma anche adattabilità e possibilità di soluzioni alternative.

Divisione quaternaria:
Il pianeta e i quattro elementi fondamentali: fuoco, terra, aria, acqua.
Ad ogni elemento sono stati attribuiti temperamenti umani in corrispondenza.
FUOCO   COLLERICO     ESUBERANTE
TERRA    MALINCONICO   METODICO
ARIA       SANGUIGNO    ESTROVERSO
ACQUA  LINFATICO    INTROSPETTIVO

FUOCO:  PIANO FISICO
TERRA:   PIANO EMOTIVO
ARIA:      PIANO MENTALE
ACQUA: PIANO SPIRITUALE

Tutto questo indica le aspirazioni dell'individuo che si orienteranno o su un piano spirituale, mentale, emozionale, o di realizzazione. Più pianeti abbiamo dello stesso elemento e più avremo le caratteristiche di quell'elemento. Es. quattro pianeti in acqua e uno solo fuoco vivremo sicuramente più nello stato spirituale.

Le parti del corpo più influenzate :
FUOCO     SANGUE
TERRA      TESSUTO OSSEO E NERVOSO
ARIA        POLMONI- CERVELLO
ACQUA   FLUIDI- LIQUIDI- APP. DIGERENTE- APP.INTESTINALE

Questa è veramente solo una sforbiciata del mondo astrale....quindi non prendete alla lettera ogni cosa che ho scritto...documentatevi attraverso testi o esperti del settore .

Sforbiciando qua e la...

Lo spettacolo in scena 

Il Festival dei 2Mondi di Spoleto oggi era su IRIS nel programma "Lo spettacolo in scena" condotto da Marta Perego. Anticipazioni, immagini dei teatri della città e di alcuni spettacoli dello scorso anno. Tra le notizie trapelate al Festival più antico d'Italia è prevista la presenza di Michele Placido e Sergio Castellitto per la prosa.  

 

I disegni della natura

venerdì 28 maggio 2010

Fatti più in là...

Water Violet    

Sara è la responsabile vendite dell’intero piano di cosmetica del negozio “ Aria”.
Sempre impeccabile nel vestire, educata nel parlare, si muove con l’eleganza che noi colleghe non riusciremo mai ad avere.
Lei è così, ha un fascino naturale.
Sottile è il tono della sua voce e non ama chi fa rumore invece di parlare.
Mai una discussione, un rimprovero, un caffè fuori dal lavoro.
Lei, il nostro capo, non sciupa parole per comandare di fare questo o quello, non chiede, preferisce farlo da sola.
Sappiamo che è single,che vive incollata alla sua casa e che non ha una vita sociale.
Aveva un’amica che gli ha combinato un grosso guaio, da quel momento Sara non gli ha più rivolto parola.
Selettiva, guarda tutti dal basso in alto e non accenna mai una critica.
Quando abbiamo bisogno di consigli è l’unica che usa la testa e noi approfittiamo della sua abilità, ha sempre la soluzione giusta.
Che specie ”rara” di donna è mai questa, ci chiediamo? Non s’interessa mai degli affari degli altri.
Silenziosa nei sentimenti, orgogliosa, non vuole delusioni.
Presuntuosa, ha detto di non aver bisogno di nessuno.
Sono venti giorni che non viene al lavoro perché ha un forte dolore al collo e alla schiena.
Sono quaranta giorni che è in malattia e nessuno ha potuto farle visita.
Sono sessanta giorni che non abbiamo più sue notizie.
Sara è sola.
Così attenta alla sua compostezza interiore che non le riesce nemmeno di versare qualche lacrima.
Sara si è ritirata nel suo castello.
La vedo affacciata alla finestra mentre passo in bicicletta davanti alla sua casa.
Guarda lontano.
Mi sento inseguita, lo sguardo che ho visto nei suoi occhi, mi fa pensare, che per lei sono irraggiungibile.
Stravolta arrivo al lavoro e convoco le mie due colleghe.
Clara mi chiede: ”Cosa ti è successo?”.
Rispondo: ” Ho visto Sara e credo abbia bisogno d’aiuto”.
Mariella risponde: “ Non ha mai desiderato il nostro aiuto”.
Clara ride e dice: ” Possiamo mandarle un po’ di lavoro a casa, forse sente la mancanza?”.
Io dico: “ Forse ha fatto bene ha non darvi troppa confidenza, visto che siete due oche”.
Mariella si difende: ” Se lei non era così snob l’avrei aiutata”.
Clara si scusa: “Non pensavo fosse una cosa seria, posso fare qualcosa per lei?”.
Io rispondo che neppure io so in che modo possiamo aiutarla.
Clara mi suggerisce di usare la mia carta vincente.
Ricevo il suo messaggio e credo anch' io che sia la mia unica possibilità.
Le ruote della bici girano veloci e spero che inizi a girare in positivo anche la vita di Sara.
Suono il campanello e la porta si apre.
Lei si mette seduta in una poltrona.
Imbarazzata non so come comportarmi poi credo che la cosa più giusta da fare è sedermi, lei non ama baci e abbracci.
Guardo l’ordine che c’è in casa, e provo la sensazione d’inavvicinabilità, è lei che riflette.
Il sacrificio è grande, ma devo tentare di comunicare con lei.
“Ti posso aiutare?”
“No, grazie sto bene”.
“Io sono testarda come te, ho rinunciato per molto tempo all’amore della mia famiglia e dei miei amici e quando mi sono resa conto di averne bisogno, è stato troppo tardi.
Bisogna abbandonare l’idea che siamo onnipotenti, ed avere l’umiltà di accettare l’aiuto degli altri”.
“ Vorrei anch’ io lasciare questo mio orgoglio che mi proibisce di chiedere”.
“ Non ti preoccupare lo faremo andare via, uscirà, e ti renderà libera”.
Sara ha un bellissimo giardino ed è lì che iniziamo a lavorare.
Lei finalmente si piega, piantiamo diverse piante, le rose rosa, e violette d’acqua lungo la riva del laghetto del giardino.
Il faticoso lavoro di giardiniera e l’essersi rivelata a me, la rende più sciolta.
Entriamo in casa e senza parole per la stanchezza, ascoltiamo il silenzio.
La sveglia sopra il mobile di vimini segna le quindici e io devo proprio andare al lavoro.
Le dico: “Cara Sara ora devo andare, ma non ti libererai di me!”.
Lei accenna un sorriso e prende la busta che io ho portato da casa.
Il volume della sua voce è più alto del solito e mi dice: “ Leggerò il libro e se la cosa mi convince, assumerò le gocce del rimedio floreale Water Violet”.
Esco dalla sua casa, mi sento leggera, come se il peso che lei aveva dentro, in un certo senso aveva gravato anche su di me.
Lei cambierà, diventerà meno orgogliosa,più umile,aprirà il suo cuore,ma
non diventerà mai come noi colleghe, lei sarà sempre la più elegante perché... la classe non è acqua.
Liquirizia

giovedì 27 maggio 2010

Acqua libera o acqua venduta?


Caro diario

Avevo cinque anni e ho capito subito che non era un gioco.  
Ci nascondevamo sotto il tavolo del soggiorno o sotto gli architravi delle porte ma non giocavamo a nascondino era l'unico modo per proteggersi da uno strano fenomeno naturale chiamato : terremoto.
Uscivamo di corsa da casa, correvamo giù per le scale saltando gli scalini per fare prima ad arrivare in strada. Non c'era una gara era la paura di rimanere sotto qualche maceria.
Nel campo vicino casa c'era una sorta di accampamento, tende blu che spiccavano tra il verde del prato.
Non erano arrivati gli indiani ma vi abitavano i terremotati senza più una casa.
Il conforto arrivava dalle scosse di assestamento nutrivamo la speranza che fossero le ultime.
Ma a volte dopo l'assestamento "lui" si faceva risentire più forte lasciando crepe tra i muri e sulle strade.
Mio nonno che soffriva di arteriosclerosi voleva rientrare a casa e andare nella sua camera, lui credeva di essere in guerra e non aveva forse tutti i torti...
Tutto questo non era un gioco ma uno scherzo che la natura ogni tanto si concede!

mercoledì 26 maggio 2010

Fumi e profumi, erbe odorose e oli essenziali

Fumi e profumi






Le antiche civiltà bruciavano piante aromatiche per praticare riti sacri, per inviare messaggi in cielo, per la meditazione, per rasserenare gli animi. Bruciare erbe odorose o pezzetti di legni pregiati creava fumi profumati di bosco, dalle note balsamiche, fresche, dolci, sensuali e diffondeva una sensazione di benessere fisico e psichico; le fumigazioni sono la base dell'aromaterapia, qui però sono gli oli essenziali ad inviare messaggi e sta a noi "ascoltarli" per riceverne i benefici.


Gli oli essenziali sono l'anima delle piante, loro sono unici.


Ognuno è diverso, ha una sua personalità, una sua energia, un suo mondo.


La forza degli oli essenziali non si trova solo nei suoi principi attivi ma nella capacità del loro profumo di evocare immagini, ricordi, memorie antiche, e di riportare armonia là dove il nostro corpo ne ha bisogno. La loro vibrazione arriva dove c'è malessere e accorda le nostre note disarmoniche.


Profumi intensi che non si svelano immediatamente e che si lasciano leggere un poco alla volta.


Io utilizzo il naso per scegliere la mia essenza ideale, annuso o come dicono i giapponesi " ascolto" le fragranze e poi scelgo quella a me più gradita, la più vicina alla mia personalità.


Un piccolo aiuto, se non utilizziamo l'olfatto, ci può essere dato dalla parte della pianta da cui si estrae l'olio, dalle radici, legni, fiori, foglie, frutti, resine, semi, ognuna trasmette un messaggio diverso, legato alla sua natura.


Se l'olio viene estratto dalle radici come il Vetiver avremo un essenza utile per la stabilità, la fermezza, la pace, l'armonia.


Oli come il Cedro o il legno di Sandalo estratti dal legno degli alberi sono essenze utili per avere forza e resistenza quando dobbiamo affrontare le sfide della vita.


I fiori come la Rosa o il Gelsomino lavorano sulle nostre emozioni, sulla femminilità, sul sesso.


Le foglie come quelle dell' Eucalipto o di Melissa lavorano sulle nostre relazioni con il mondo esterno.


I frutti come l'anice o il finocchio portano armonia in noi, creatività, rispetto e approvazione dagli altri.


Le resine come la Mirra e l'Incenso sono utili per guarire le ferite.


Se abbiamo ancora dei dubbi sulla scelta dell'olio più giusto per noi possiamo tenere conto della divisione che uno studioso inglese ha fatto delle essenze aromatiche, tre categorie ognuna con una nota diversa.


Note di testa, sono gli oli estratti da frutti e dalle scorze di essi soprattutto dagli agrumi, note che salgono verso l'alto quindi nella zona mente, idee, attività intellettuali, concentrazione, tra queste troviamo il limone, mandarino, anice.


Note di cuore, sono estratti dai petali, dai fiori, dalle foglie, dal fusto, aroma dolce e volano proprio al cuore, quindi la sfera sentimentale, della serenità. gioia, felicità, tra loro lavanda, neroli, tuberosa.


Note di base estratti dalle radici, cortecce, resine, volano basso, sono pesanti legate alla terra , aroma caldo, penetrante, aiuta a rilassarsi a stabilizzarsi, vetiver, incenso, sandalo.


Una volta individuata la vostra essenza è importante che essa abbia determinate qualità per svolgere bene il suo lavoro, un buon olio nel flaconcino ha l'etichetta e deve dichiarare : la sua purezza; il nome in latino della pianta e la famiglia di appartenenza; la parte della pianta utilizzata per la sua produzione; il numero di lotto di produzione dell'olio, la scadenza e se possibile la certificazione biologica e la provenienza del prodotto.


Gli oli essenziali sono utilizzati per fare fumenti, pulizie del viso, per impacchi, massaggi, nei diffusori per l'ambiente, per uso orale per disturbi organici, pediluvi, bagni,ecc.


Attenzione però all'uso, il fatto che sia un prodotto naturale non ci dice che possiamo usarlo senza problemi; fatevi sempre consigliare il dosaggio e le diluizioni, attenti anche all'uso orale consultate un medico prima di assumerlo, ricordate che è l'essenza della pianta ed è quindi fortemente ricca di principi attivi, che può avere i suoi effetti collaterali e provocare tossicità.


Io consiglio l'aromadiffusione e l'inalazione: l'aromadiffusione (attraverso diffusori forniti di candela o elettrici) non ha effetti collaterali se si utilizzano essenze che non creano ipersensibilità e tossicità e il profumo che pervade nella stanza interviene positivamente sui nostri stati d'animo; l'inalazione è un metodo semplice, è sufficiente mettere 2 o 3 gocce di essenza in un fazzoletto di carta avvicinarlo al naso evitando il contatto con la pelle , chiudere gli occhi e respirare profondamente, è di aiuto in casi di ansia, stress, e per problemi di carattere emotivo .


Gli olio essenziali ci aiutano in qualche modo a stare meglio, purificano lo spirito, ci rendono attenti e concentrati, portano pace e serenità nel nervosismo della vita quotidiana, sono buoni amici nei momenti di solitudine, ma ricordiamo che loro sono volatili, ci abbandonano subito , quindi accompagniamoli con degli oli cosmetici come quello di mandorle o jojoba se vogliamo fare dei massaggi o con dei sali del mar morto se vogliamo utilizzarli per un bagno caldo.


Queste sono solo alcune indicazioni superficiali sul mondo profumato delle essenze ma se vi piace viaggiare tra queste note ci sono molti testi che vi possono aiutare a scoprire il loro miglior utilizzo e la magia che c'è in ogni essenza.


Dopo aver letto questo articolo quale essenza sceglierete per trovare la vostra pace interiore? Ascolterete il naso, userete la razionalità o seguirete i consigli di un erborista?


E se ascoltassimo il profumo delle stagioni? Mettiamoci in sintonia con la primavera, preferiamo quindi essenze fresche tipo citrus limonum (scorza), menta piperita (foglie), piper nigrum (grani), citrus aurantium var.amara (fiori), oli che riattivono il corpo e la mente, che risvegliano dopo il lungo inverno.


Un ultimo suggerimento: non lasciatevi condizionare dai miei consigli e cercate il profumo della vostra primavera!




Liquirizia

martedì 25 maggio 2010

"Io non ho bisogno di denaro" Alda Merini

Un regalo. Grazie Lucia

"Io non bisogno di denaro"

Ho bisogno di sentimenti,
di parole,
di parole scelte sapientemente,
di fiori,
detti pensieri,
di rose
dette presenze,
di sogni
che abitino gli alberi,
di canzoni
che facciano danzare le statue,
di stelle
che mormorino all'orecchio degli amanti....


Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.


                                   Alda Merini

lunedì 24 maggio 2010


Applausi

Gigi Marzullo nella sua rubrica "Applausi" di Rai1 dedicata al teatro ha ospitato Giorgio Ferrara presidente e direttore artistico del Festival dei 2Mondi di Spoleto. Anticipazioni sul 53° Festival dei 2Mondi e parole riguardo l'amore che prova per il teatro che ha sposato due volte, nel lavoro e nella vita sposando l'attrice Adriana Asti.
              FESTIVAL DEI 2MONDI SPOLETO
                     dal   18 giugno- 4 luglio.

OPERA-MUSICA-TEATRO-DANZA-EVENTI-ARTE-TEATROLAB
 

Acqua e Vino

Acqua e Vino








Spoleto- In Piazza Garibaldi ieri 23 maggio si raccoglievano le firme contro la privatizzazione dell'acqua e lo slogan della campagna referendaria è "L'acqua non si vende" .
Il vino speriamo di sì.

domenica 23 maggio 2010


Dolce domenica







Ricetta Muffins (macrobiotica)

250 g di mele ( diciamo una mela e mezza delle golden)
200 g di farina 00 x dolci
100 gr di mandorle o pinoli o nocciole o noci
50 gr di cioccolata fondente o 2 cucchiai di cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci cremor tartaro
1 pizzico di sale
buccia grattug. di mezzo limone
100 gr di malto di riso o di mais (si trova al biologico)

Grattuggi le mele in una ciotola e poi aggiungi tutti gli ingredienti: il cioccolato grattuggiato, le mandorle tritate, la buccia di mezzo limone .....poi il resto : farina, lievito, sale, malto, e mescoli bene.
L'impasto viene appiccicoso ma è normale, si attacca un po'alle mani ma deve essere così!
Se non fosse appiccicoso e quindi lo vedi secco puoi aggiungere del succo di mela ma poco giusto per rendere più umido l'impasto. Poi prendi gli stampini dei muffins e versi l'impasto o altrimenti formi delle palline e le metti nella carta forno temperatura 180° x 25 minuti 30 minuti.
Ricetta x otto muffins.
Buon appettito!

sabato 22 maggio 2010

"Liquirizia al cioccolato" il gusto delle favole.



Ho quindici anni e credo di avere l’età giusta per raccon-
tarvi cosa è stata la mia vita sino ad ora.
Mia madre,che ho sempre chiamato mamma Pandora,mi ha fatto nascere a casa di nonna Adolfa nella campagna marchigiana. E’ lì che ho fatto il primo pianto, poi,quando mia madre ha trovato il coraggio e la forza di aprire la sua prima pasticceria ci siamo trasferite in un paesino sul mare.
Avevo due anni, ricordo solo un camion carico delle nostre cose, e noi che lo inseguivamo con la nostra macchina che mamma chiamava due cavalli e io non ne capivo il perché.
Il negozio, il laboratorio e la casa erano un unico appartamento e permetteva a mia madre di sorvegliarmi in ogni momento.
La pasticceria, sia per la buona qualità dei dolci sia per la dolcezza che mia madre emanava, fu un successo.
Io ero sempre a casa a giocare con la mia bambola Cambogia e ogni volta che entrava qualcuno al negozio origliavo dal laboratorio quello che i clienti chiedevano a mia madre.
Non avevo il permesso di andare di là, perché mia madre diceva che il vigile, se mi avesse visto, avrebbe fatto chiudere il nostro "Zucchero filato".
Ero molto attenta a non fare nessun rumore e mi accontentavo di sentire quelle voci.
Immaginavo i millefoglie, tante foglie, il tiramisù, mia madre che prendeva in braccio il cliente, le ciambelle, dei salvagente, il tartufo, quello che la nonna grattugiava sugli spaghetti bianchi, la mousse, quella che la mamma si metteva nei capelli.

Parlavo con la mia Cambogia e le dicevo che non capivo molto i grandi, chiedevano cose molto strane e in ogni periodo dell’anno. Strana era anche mia madre.
Lei non parlava mai di me e nemmeno della nonna. Uscivamo sempre dopo cena, al buio, io non avevo bisogno del sole. Nel poco tempo libero la mamma m’insegnava a leggere e a scrivere, il lunedì, giorno di chiusura della pasticceria, passavamo tutta la giornata a dormire e a fare le pulizie che durante la settimana erano rimaste indietro.
Le uniche telefonate che arrivavano a casa erano quelle della nonna e io dopo averla salutata dovevo filare in camera perché la loro conversazione era riservata .
La mamma montava sempre la panna mentre era al telefono con lei e la nonna smontava sempre mia madre.
Come sempre ascoltavo di nascosto e sentivo mia madre che voleva buttare il passato alle spalle, che era scappata per il razzismo di mia nonna e che io, Liquirizia, tra quattro mesi avrei compiuto sei anni. Che razza di parola è razzismo? Il passato di cosa? Di verdura?! Buttarlo alle spalle? Perché
la mamma si preoccupava del mio compleanno?
Mi accorsi il primo giorno di scuola di essere un cioccolatino, in pratica una bambina di colore.
Ero sempre stata chiusa in casa, mi sentivo una sorpresina
di un uovo di Pasqua. Lei aveva voluto proteggermi; mi spiegò cosa significava razzismo e mi disse che ero bellissima e che mio padre era un cuoco che girava il mondo a bordo di grandi navi da crociera.
Ho sei anni,sono la figlia di Pandora, proprietaria
del negozio "Zucchero filato", tutti i bambini mi vogliono bene e la parola razzismo non mi pesa.
Sei più sei, ho dodici anni, non sono più un bignè, il mio corpo assomiglia sempre di più ad un profiterole e qualche volta sento il desiderio di conoscere mio padre. Le sue cartoline che provengono da ogni parte del mondo mi fanno sognare che prima o poi una delle sue tappe sarà casa nostra. Mia madre giustifica il suo comportamento, lei crede che anche l’amore ha le sue ricette segrete, quindi tempi di cottura diversi. Quando mio padre sarà proprio di mia madre finirà di girare il mondo e si fermerà da noi.
Cresco, sono iscritta al liceo e tra le lezioni di musica e di nuoto trovo il tempo per andare a far visita a mia nonna Adolfa.
Sono felice perché so che mia madre c’è e c’è sempre stata, il suo profumo di vaniglia non è mai cambiato.
Ho quindici anni, è estate, mia madre deve andare al
concorso di "Pasticcere per un anno", sono sola al negozio
e cerco d’essere brava come lei.
.......Sono a testa bassa, la porta si apre e sento un odore strano, un odore mai sentito, è mio padre.

Liquirizia